Mosca si può colpire. Mosca si deve colpire. I sabotaggi, i droni sul Cremlino, le incursioni, gli incendi dei giorni scorsi in Russia potevano servire a lanciare un messaggio a Vladimir Putin e a tutti i russi un avvertimento: non siete invulnerabili. Lo sciame di droni lanciato su Mosca – il governo di Kyiv non ha rivendicato l’attacco, come di consueto – vuol dire qualcosa in più: la guerra è arrivata anche da voi. A gennaio sui principali palazzi della capitale russa erano stati montati dei sistemi di difesa Pantsir, c’era il Natale ortodosso, le feste, la tregua proposta da Vladimir Putin per riorganizzare l’esercito, e i missili puntati contro il cielo sembravano un messaggio del Cremlino per rassicurare i russi, per mostrare che le difese di Mosca sono pronte a tutto. Era una misura nata da un misto di prudenza e messa in scena, invece oggi contro lo sciame di droni – otto, secondo il sindaco Sergei Sobyanin, più di trenta secondo altre fonti, alcuni hanno sorvolato anche il quartiere chiamato Rublëvka dove vivono molte persone importanti – i Pantsir sono entrati in azione davvero. Vladimir Putin ha rilasciato una breve intervista al canale Rossija 24, e le sue prime parole sono state dedicate proprio alle difese di Mosca, ha detto che hanno fatto un buon lavoro, ma ci sono cose su cui lavorare. Con calma ha enunciato le virtù del popolo russo, prima tra tutte la pazienza, inclusa quella che i cittadini hanno dimostrato…
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