La Commissione presenterà una serie di proposte per rafforzare la sicurezza economica europea, tra cui le misure per realizzare il “de-risking” rispetto a Pechino. L’altra parte della strategia di Bruxelles è usare il commercio come arma di attrazione dei paesi non europei. Il primo accordo dovrebbe essere con l’Australia. ma per Roma e Parigi ci sono ancora nodi da sciogliere
Bruxelles. Salvare la denominazione protetta del prosecco dal vino frizzante australiano o diventare un attore geopolitico in grado di contenere la Cina? In estrema sintesi, è questa la domanda a cui devono rispondere gli stati membri dell’Unione europea nelle prossime cinque settimane. Dopo il vertice del G7, i capi di stato e di governo si ritroveranno a Bruxelles alla fine di giugno. Al Consiglio europeo devono ridefinire la strategia nei confronti di Pechino per mettere in pratica le promesse concordate con gli Stati Uniti a Hiroshima. Pochi giorni prima, in teoria il 21 di giugno, la Commissione presenterà una serie di proposte per rafforzare la sicurezza economica, con tutte le misure che possono essere introdotte per realizzare il “de-risking” (la riduzione dei rischi) promosso da Ursula von der Leyen sulla Cina. Strumento anti coercizione economica, divieti di esportazioni e investimenti nei settori tecnologici sensibili, controllo degli investimenti, riduzione delle dipendenze dalla catena di approvvigionamento cinese dovrebbero far parte della…
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