Centoventi anni fa lo scrittore belga Georges Joseph Christian Simenon, creatore del celebre commissario parigino Jules Maigret, nasceva a Liegi. Una città presente, almeno nell’ispirazione e nei riferimenti, in gran parte delle opere del romanziere di lingua francese più tradotto del suo secolo, nato il 12 febbraio 1903 nei pressi della centrale Place Saint-Lambert. La Liegi di Simenon è senza dubbio la città della Vallonia dal temperamento più esuberante, con i suoi abitanti, accoglienti e calorosi, conosciuti per la loro propensione a fare festa, tanto da farle meritare il soprannome di Città Ardente. E proprio a fianco della Place Saint-Lambert, dietro l’edificio settecentesco che ospita il Municipio (conosciuto popolarmente come “la Violette”) si trova la statua di Simenon che, fumando la pipa ( proprio come Maigret), seduto sulla sua panchina, invita i passanti a sedersi un attimo accanto a lui.
Da qui parte il nuovo e curioso itinerario di 3,4 chilometri “Sur les Traces de Simenon” che, attraversando la Mosa sul Pont des Arches, arriva alla chiesa di Saint-Pholien, ricostruita nel 1914 in stile neogotico, nel quartiere Outremeuse. Il nome di questo edificio religioso è presente in uno dei titoli più conosciuti di Georges Simenon, “L’impiccato di Saint-Pholien”, la cui trama è ispirata a un reale fatto di cronaca accaduto nel 1922 e riportato dall’autore, allora giovane giornalista, sulla Gazette de Liège.
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