È la “Strawberry Generation”. Come un frutto fresco, si ammacca per le pressioni degli studi, dell’università e del lavoro. E invece di opporsi con il vizio, invoca la salute psichica
L’assenza di vizi produce zombi. Massima valida sempre, un po’ per tutti. Validissima oggi per i nati fra i Novanta e gli Zero. Per i ventenni non più vampiri ma zombi, appunto, che non aspirano più il nettare della vita. A una cert’ora di questi anni, per dire, è accaduto che fumo e alcol venissero a noia e – peggio mi sento – che si ci si stufasse dell’amore. È il quadro che viene fuori dalla ricerca di Social Science & Medicine sull’evoluzione dei costumi giovanili nei paesi a più alto reddito. Ma se hai vent’anni e non t’impelaghi in una tossaccia da tabagista o in non meno tossiche cose di cuore, non per questo smetti di stare male. I polmoni stanno meglio d’un tempo, forse, e le nudità sono quiete. Ma la mente soffre.
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