Fu una bambina a scoprire l’arte delle caverne. Era il 1879. Marcelino Sanz de Sautuola aveva portato la figlia Maria, di otto anni, nella grotta di Altamira, in Cantabria, di cui aveva appena iniziato gli scavi. “Mira papá! Bueyes!”, “guarda papà, buoi” aveva gridato la bambina alzando gli occhi al soffitto. Erano i bisonti policromi, la meraviglia delle meraviglie dell’arte preistorica. Ma la scoperta non gli aveva portato fortuna. Sautuola fu accusato di averli falsificati. Sappiamo con certezza che c’erano bambini nelle grotte che decine di migliaia di anni fa furono decorate dai nostri lontani antenati. Sappiamo, dalle impronte lasciate dall’ocra…
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