ROMA – Dei poco più di 5 milioni di cittadini stranieri residenti in Italia, circa la metà sono europei (di cui 1,4 milioni proviene da Paesi appartenenti all’UE), 1.150.627 provengono dagli Stati africani (22,2%, soprattutto dai Paesi dell’Africa settentrionale e occidentale) e 1,1 milioni (22,6%) dall’Asia. Negli anni, la normativa che disciplina l’accoglienza di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in Italia è cambiata più volte. A dicembre 2020 – si legge in un rapporto della Fondazione Openpolis, che tratta dati riguardanti il potere, la politica, l’economia, i territori e le comunità locali per favorire l’accesso alle informazioni pubbliche – è stato convertito in legge il decreto legge 130 approvato due mesi prima dal secondo governo Conte, che contiene “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare”. È un provvedimento che riforma in parte il cosiddetto decreto sicurezza, approvato circa due anni prima dal primo governo Conte. La legge approvata a fine 2020 viene chiamata anche “riforma Lamorgese”, dal nome dell’allora ministra dell’interno Luciana Lamorgese. È la normativa attualmente in vigore sull’accoglienza in Italia, anche se il governo Meloni nei primi mesi del 2023 ha annunciato modifiche al sistema.
Soccorso, prima assistenza e identificazione. I cittadini stranieri soccorsi in mare o entrati in modo irregolare sul territorio nazionale vengono condotti in centri…
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