L’obiettivo del ministro degli Esteri è di favorire l’uscita dai cinquestelle dell’ala governista: 35-40 parlamentari guidati dal capogruppo Crippa. I nuovi transfughi voterebbe la fiducia a Draghi al posto di chi resta con l’Avvocato
La strada è stretta ma il tentativo è concreto. E lo si capisce per prima cosa stando ben attenti all’utilizzo delle parole in questi ultimi giorni. Cioè da quando, subito dopo le dimissioni di Mario Draghi, nelle sue varie dichiarazioni pubbliche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e agli altri ex hanno smesso di parlare del M5S per definirlo sempre e solo il “partito di Conte”.
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