Agli albori del ’900 l’ingegnere elaborò un piano per lo sbocco al mare, ma oggi il fiume è in balìa del degrado e della siccità: la maestà del centro cittadino convive con lo sconcertante ritratto di un rigagnolo melmoso
All’ingegner Paolo Orlando, mente eccellente dei secoli XIX e XX, genovese di nascita e romano di adozione a cui la toponomastica capitolina ha dedicato una via a Ostia Lido, vedere lo stato pietoso e paludoso in cui versa attualmente il Tevere, falcidiato dalla siccità, susciterebbe un moto di sconforto. Gentiluomo risoluto, oggi lo si definirebbe un ‘tecnocrate’. Fu tra i primi a voler svecchiare Roma e a lavorare per farla…
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