Il contemporaneo è un tempo eccezionale: la sua complessità, i rapporti transnazionali istantanei attraverso ogni tipo di piattaforma, i processi produttivi collegati su scala globale, la libertà di visioni artistiche-cinematografiche-seriali-musicali, l’unione crescente e talvolta inquietante del gusto e dei costumi nell’apparente differenziazione, l’aumento esponenziale delle possibilità di vita. Tutto generato dalla potenza dell’ingegno umano che fa a pezzi, attraverso il suo dispiegarsi, quelle strutture tradizionali che solitamente abbiamo imparato a chiamare, a partire dall’età moderna, società. Due sociologi come Mauro Magatti e Chiara Giaccardi…
Discussion about this post