Di tutte le strampalate regole che si sono dati i Cinque Stelle in questi anni, come la multa di 100 mila euro per chi avesse cambiato idea, questa del divieto di un terzo mandato era la più sbagliata di tutte.
Per un partito che apre le sue porte agli esterni, come Azione ha fatto con le ministre ex Forza Italia, un altro le sbarra persino a suoi dirigenti più importanti. Dopo mesi di tira e molla e trattative, alla fine sulle liste del Movimento Cinque Stelle è caduta la mannaia di Beppe Grillo. Via tutti i 50 veterani al secondo mandato, nessuna deroga nemmeno per il presidente
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