Il fondatore della Comunità di Capodarco nelle Marche: “Viviamo in una regione diffidente, dove i neri vengono accettati soltanto se fanno i lavori più umili. Succede anche ai preti africani: c’è chi non vuole seguire la messa officiata da loro. Ci vuole cultura e fratellanza, a cominciare dallo Ius Scholae”
«Razzismo e disprezzo per la vita, figli di un senso di onnipotenza malato, di una rabbia che si sfoga sui più fragili, sui disabili, contro chi ha la pelle scura, contro le donne». E’ piena di amarezza la voce di don Vinicio Albanesi, fondatore della Comunità di Capodarco, il grande polo di welfare che dagli anni Settanta accoglie, in questa frazione…
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