SYDNEY – L’Australia è uno dei paesi più moderni, giovani, sensibili e aperti del mondo. Il rugby è uno sport che fa dell’inclusione uno degli elementi portanti. Eppure, ci risiamo: dopo le assurde, imperdonabili dichiarazioni di Israel Folau contro i gay – “Sono destinati all’inferno” -, che nel 2019 costarono al campione di origine tongana il licenziamento dalla federazione, ecco un nuovo e grave caso di discriminazione sessuale.
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