Casina di Macchia Madama. Sono le 21 e 30 di martedì 26 luglio. E’ il compleanno di Gianfranco Rotondi. Circa duecento invitati. C’è quasi tutto l’establishment romano. Due figure si appartano. Un uomo e una donna. Lui in completo scuro, brevilineo, compatto, una versione forse meno algida di Mario Draghi, è ripiegato verso di lei come nello sforzo di esprimere un che di complicato, di preoccupante o forse addirittura di indicibile. Molti pensano che sarà il prossimo governatore della Banca d’Italia. Lei invece è vestita di bianco, i capelli legati, i pendenti dorati alle orecchie. Ascolta, corruga la fronte, mentre sul suo volto si legge…
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