A Yerevan non c’è nemmeno una bandiera ucraina, si tifa Russia, soprattutto si dipende in tutto dalla Russia, unica alleata nel conflitto con gli azeri. “Dov’era l’occidente quando eravamo noi gli aggrediti?”
Dalla collina arsa dal sole la distesa di bandiere degrada verso la strada. Il silenzio solenne è spezzato solo dal rumore del vento che agita i drappi, uno piantato per ogni tomba. Le lapidi, tutte in fila, si affacciano su Yerevan, osservano la città adagiata qualche chilometro oltre, nella conca di calore, a ricordarle il prezzo pagato da migliaia di vite. Una donna, il capo coperto da un velo nero in segno di lutto, spazza via la polvere dalla…
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