Letta non vuole disturbare gli elettori fino a settembre, Meloni non può permettersi di gridare in spiaggia, Salvini suda e si è capito, Di Maio può sfruttare il caldo, che potrebbe invece essere fatale per Berlusconi. E poi Conte ha preso fuoco
Con le elezioni del 25 settembre, e la prima campagna elettorale agostana, si aggiungono nuove suggestioni al già nutrito – ma mai sazio – immaginario estivo italiano. Del resto, una crisi di governo voluta e dovuta (anche) alla lobby dei balneari non poteva che consumarsi sulle spiagge.Enrico Letta, alla direzione nazionale del Partito democratico, ha detto – testuali parole – “non andremo a rompere i…
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