La ridicolizzazione del linguaggio è solo l’aspetto più evidente dello scontro tra chi rivendica la propria diversità aggiungendo pronomi e chi risponde recuperando i fossili linguistici di cent’anni fa
Non esiste una parola che indichi il sentimento di chi crede di appartenere a una categoria eletta e per questo giudica inferiore chi appartenga alle altre. Non esiste, cioè, una parola generica che abbracci le molteplici manifestazioni del disprezzo nei confronti di altri gruppi di esseri umani, un concetto che spieghi come manifestazioni particolari della stessa attitudine, il razzismo, il maschilismo, l’antisemitismo, la xeno-, l’omo- o la…
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