I mercati finanziari continuano a trasmettere segnali di nervosismo, divisi tra inflazione, venti di recessione, guerra in Ucraina e crisi energetica. L’ultimo fattore destabilizzante è stata la crisi di governo italiana, che ha visto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rassegnare le dimissioni la sera del 14 luglio. In questo scenario, molti investitori stanno guardando ai cosiddetti “beni rifugio”, ossia quelle attività che consentono di limitare i danni quando i mercati virano al ribasso, preservando il capitale e fornendo almeno una minima protezione in contesti recessivi o inflazionistici.
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