A far scoppiare il caso è la denuncia di una scrittrice, identificata con lo pseudonimo Mitu, che si è vista improvvisamente negare l’accesso alla sua bozza di romanzo per presunti contenuti illegali. La sua storia, diventata di tendenza sul popolare social network cinese Weibo, è stata condivisa su diversi forum di discussione, in cui sono emersi altri episodi di censura e blocco di vari utenti che usavano lo stesso software Wps.
Una realtà che mette in evidenza un controllo sociale pervasivo messo in opera dalle autorità in Cina e i compromessi ai quali devono sottostare…
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