“Prendemmo a bere dalla damigiana” racconta lo scrittore pugliese nei suoi romanzi. Invece il Mammamè, a 29 chilometri da Castellana Grotte, va goduto in un cristallo tra le vigne virtuose della Murgia
Il colpevole è Mario Desiati. La seconda puntata del viaggio estivo nel vino fluido pensavo dovesse riguardare i frizzanti (contro il dualismo fermi/spumanti) ma per colpa della vittoria allo Strega dell’antipugliese Desiati sono costretto ad anticipare l’articolo sul rosa pugliese. Desiati è un caso emblematico di fluidità esteriore, tutta trucco, e rigidità sostanziale, un’ingessatura di convenzioni. Sfogliando i suoi libri mi sono accorto di come questo…
Continua a leggere su Il Foglio
Discussion about this post