Viola Ardone, scrittrice e insegnante di italiano e latino al liceo, aveva un sogno: tornare in classe, a settembre, con lo Ius scholae già legge, la riforma che dà la cittadinanza italiana ai 280mila ragazzi e ragazze che non sono nati in Italia ma hanno studiato nelle scuole del Paese. Adesso che il governo rischia di cadere, è preoccupata: «L’affermazione dei diritti è ancora più importante in tempo di guerra.
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