“La Turchia non deve chiedere permesso a nessuno per le sue operazioni militari”, rivendicava ieri Mevlüt Çavusoglu. Sprezzante ma risentito, il ministro della Difesa di Ankara spiegava che le distanze con l’Iran e la Russia, al di là dei sorrisi e delle strette di mano andate in scena al vertice di Teheran di martedì scorso, sono notevoli e su molti dossier. In primis quando si parla di curdi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si era presentato a Teheran nelle vesti del più moderato fra i tre alleati riluttanti, l’unico alleato della Nato capace di farsi ascoltare dai paria di Russia e Iran. Ma a ben vedere era colui che aveva la richiesta più…
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