Salvatore Porcaro, membro di Ci siamo-Rete solidale, che si batte per chi una casa non ce l’ha, racconta lo sgombero del 29 agosto, nei pressi via Padova
Sono considerati i musulmani “buoni” della città, quelli moderati con cui è stato possibile creare un dialogo costruttivo da sempre, soprattutto negli anni bui degli attentanti in Europa. Quelli che ci hanno convinto che con i Fratelli Musulmani non c’entrano nulla. E hanno sempre detto di non avere nulla a che fare con le moschee più estremiste. Ma sono, soprattutto, quelli che hanno vinto il bando comunale per ottenere il diritto di superficie (per trent’anni) sugli ex bagni di via Esterle, per potervi costruire una moschea: dopo 20 anni di attesa ma “senza minareto per evitare polemiche”, ha dichiarato Mahmoud Asfa, architetto giordano presidente della Casa della cultura islamica di via Padova, per rassicurare tutti, islamofobi compresi.
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