Incapaci di proporre una narrazione alternativa, a parte il goffo tentativo di ascrivere Dante Alighieri alla destra italiana, Giorgia Meloni e i suoi uomini hanno provato a rivisitare la propria Storia, mettendo in campo in campo una strategia tutta difensiva, fatta di piccoli grandi silenzi, reticenze e zone d’ombra
Dopo un decennio segnato da una politica senza Storia, dominato da partiti (e leader politici) che percepivano la Storia come un ingombro del quale fare volentieri a meno, ora, con la destra di Fratelli d’Italia al governo, sembra di essere tornati alla vecchia rassicurante abitudine di una politica che saccheggia e manipola la Storia. In fondo si dirà, i partiti l’hanno sempre fatto, anche e soprattutto nella cosiddetta Prima Repubblica, nulla di nuovo sotto il sole. E tuttavia, nel recente e ripetuto uso politico del passato da parte di Giorgia Meloni e dei suoi uomini (è il caso di dirlo) ci sono elementi di novità che vale la pena iniziare a mettere a fuoco.
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