“Le sanzioni rappresentano una deterrenza inefficace per i ragazzi, che pensano di essere invincibili e immortali. Né bastano i blitz scenografici una tantum, come a Caivano. Le azioni di polizia servono quando sono quotidiane e mirate”, spiega il docente all’Università Suor Orsola Benincasa che nel 2021 ha dedicato al mondo delle baby gang a Napoli il saggio ‘Teneri assassini’
Settembre, nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, sfoggiava a Napoli quello splendore riservato e terso che agosto e ottobre non possono permettersi. Sotto questo cielo migliaia di persone, nessuna – lo giuriamo – a ciglio asciutto, hanno salutato in piazza del Gesù Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso da un balordo minorenne a colpi di pistola. L’analisi, che segue all’emozione, grazia chi scrive dal corpo a corpo fra la cronaca copiosamente raccontata e un dolore di cui la parte più sottile permane forse inenarrabile. Isaia Sales, docente all’Università Suor Orsola Benincasa, un lungo trascorso in politica, è tra i maggiori esperti di camorra e nel 2021 ha dedicato al mondo delle baby gang a Napoli il saggio ‘Teneri assassini’.
Nel libro affermava che Napoli è “la capitale della questione minorile”. Picciotti, scugnizzi, muschilli, paranzini: tanti nomi nel corso del tempo per i ragazzi che si muovono “nell’incerto confine tra innocenza e violenza”, “traarte di arrangiarsi e quella di sopraffare”.Quella…
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