Riprendendo in mano l’enciclica Laudato Si’, il vescovo della città romagnola ha suggerito una serie di pratiche per il rispetto dell’ambiente. E poi ci si stupisce se i giovani non vanno più a messa
Rapporti Istat, inchieste (del Timone), libri. Tutti parlano della “crisi di fede”, del fatto che i giovani sono distratti, attratti dal profano più che dal sacro. Il punto è: perché mai un giovane dovrebbe essere attratto dal sacro? Si prendano le raccomandazioni del vescovo di Rimini, che pure giovane lo è: in vista della Giornata di preghiera per la cura del creato, si è chiesto: “Cosa possiamo fare per la nostra Sorella Terra? Parlare, discutere, sensibilizzare”.Quindi, riprendendo in mano l’enciclica Laudato Si’, ha suggerito alcune azioni: spegnere le luci di casa; minimizzare il consumo di acqua, chiudendo i rubinetti quando non serve l’acqua; mentre ci stiamo insaponando sotto la doccia o lavando i denti non è necessario che l’acqua scorra; recuperare l’acqua dei piatti e del lavaggio per abbeverare le piante; non utilizzare piatti e bicchieri di plastica; cucinare solo quello che si riesce a mangiare e non lasciare cibo nel piatto; utilizzare macchine e moto meno possibile, e bici elettriche solo quando è indispensabile; usare mezzi di trasporto comune; differenziare i rifiuti; recuperare oggetti rotti o fuori uso; minimizzare, per quanto possibile l’uso degli elettrodomestici, dei condizionatori, dei ventilatori, di…
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