Un tempo ritenute pietre angolari dell’imprenditoria italiana, le aziende a conduzione familiare, e in modo specifico quelle che producono beni d’estrema qualità, a un certo punto son diventate simbolo e sintomo della malaeconomia made in Italy. Troppo alti i pericoli: consegnare l’azienda alla prole che non sopporta la prigionia della domesticità di lusso e le asfissianti faide parentali oppure, au contraire, ritrovarsi in ditta eredi riluttanti a diventare boss, che preferiscono vivere comodamente di rendita sperperando patrimoni accumulati dagli avi. Secondo gli economisti extra-peninsulari, in generale era meglio aprirsi a presenze nuove sia dal lato creativo, sia da quello…
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